Onivà Cinema – Giappone 🎥✨🇯🇵

Nell’immaginario collettivo, il Giappone viene ricordato soprattutto per i suoi templi, per le cerimonie del té, per le donne avvolte nei kimono, e solo raramente per il suo contributo all’arte cinematografica

. Noi abbiamo voluto restituirgli anche questo merito, costruendo per voi un itinerario alla scoperta dei siti che hanno ispirato alcuni dei film più famosi degli ultimi anni.
Godetevi questo cammino virtuale nel Paese del Sol Levante e prendete appunti per il vostro prossimo viaggio!

RISTORANTE GONPACHI NISHI-AZABU (1 CHROME-13-11 NISHIAZABU, QUARTIERE ROPPONGI, TOKYO) 
Nero su giallo e una tanto minacciosa quanto bellissima Uma Thurman a guardarvi dritto negli occhi con in mano una katana. Non proprio un’immagine rassicurante quella della locandina di “Kill Bill vol. 1”, film del 2003 con cui Quentin Tarantino ha confermato ancora una volta le sue sconfinate conoscenze in fatto di cinema e la sua riconoscibilissima tendenza a realizzare scene da mattanza splatter.
La più famosa? Quella della resa dei conti di Beatrix Kiddo alla Casa delle Foglie Blu, quando la donna lotta contro gli 88 Folli in un combattimento cruento e per certi versi quasi divertente.
L’ambientazione in cui ha luogo lo scontro è presa in prestito da un ristorante del quartiere Roppongi a Tokyo, Gonpachi Nishi-Azabu, in cui Tarantino ebbe modo di cenare restando affascinato dalla bellezza degli interni e volendo a tutti i costi ricostruirli negli studios durante le riprese.
Un viaggio in Giappone potrebbe essere l’occasione perfetta per visitare l’originale Gonpachi… perciò forza, andate anche voi a gustare un paio di piatti tipici immersi in quell’atmosfera unica, sperando che Beatrix non vi attacchi alle spalle!

 

KARAOKE KAN (30-8 UTAGAWACHO, QUARTIERE SHIBUYA, TOKYO)
Ancora 2003 e ancora Tokyo, ma questa volta Sofia Coppola come regista, “Lost In Translation” come film e come ambientazione… continuate a leggere!
Prima di tutto la trama: “Lost In Translation” racconta di Bob Harris (Bill Murray), una star del cinema in declino che, durante la sua permanenza a Tokyo per girare lo spot di una marca di whisky, incontra Charlotte (Scarlett Johansson), giovane donna costretta a vivere le sue giornate in hotel nella costante attesa che il marito fotografo si liberi dai suoi impegni.
Tra Bob e Charlotte, conosciutisi al bar dell’albergo, nasce subito una particolare alchimia, tanto che, per qualche notte, i due si spingono anche oltre le mura delle loro camere, immergendosi nella vita frenetica della capitale giapponese.
Una sera, vanno persino al karaoke, rendendosi protagonisti di un’attività di svago amatissima in tutto il Giappone. La scena si svolge al Karaoke Kan che, con le sue luci al neon, le sue stanze piccole, la musica altissima e fiumi di alcol a disposizione per i clienti, rappresenta una vera e propria istituzione nel quartiere Shibuya di Tokyo.
Sarete abbastanza coraggiosi o disinibiti da provare anche voi questa esperienza?

 

SANTUARIO DI FUSHIMI INARI-TAISHA (KYOTO)
Per “Memorie di una Geisha” (2005), vi conduciamo da Tokyo a Kyoto.
Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Arthur Golden, racconta la storia di Chiyo Sakamoto, venduta dalla sua famiglia povera a un’“okiya” (residenza in cui vengono ospitate le maiko per imparare l’arte della geisha).
Un giorno, ancora bambina, Chiyo viene notata da Ken Iwamura, Direttore Generale di una grande industria di Osaka, che, avendola vista piangere per strada, la consola offrendole un dessert e dandole dei soldi.
L’incontro è cruciale per la protagonista: è in quel momento, infatti, che la ragazzina decide di diventare una geisha, con l’unico scopo di entrare a far parte della vita di quell’uomo così gentile.
Subito dopo, vediamo Chiyo correre felice lungo un tunnel di torii, portali che, nel mondo giapponese, danno accesso a santuari o ad aree sacre.
La ripresa della sequenza è stata effettuata al Santuario di Fushimi Inari-taisha di Kyoto, uno dei pochi siti in cui la produzione volle recarsi di presenza, dato che il resto del film fu girato in California.
Provate anche voi a ripercorrere i passi della troupe e quelli della piccola Chiyo!

 

CASTELLO NIJO (KYOTO)
Si sa, i film di Christopher Nolan non sono di facile comprensione.
Il regista londinese ama farcirli di salti temporali, di richiami filosofici e di riflessioni che spesso sfuggono agli spettatori meno attenti. Ed è forse questo ciò che più ci piace delle pellicole di Nolan: il fatto che siano sfuggenti, che il loro significato sia sempre duplice e che si moltiplichi ogni volta che ci capita di riguardarle.
Una tra le più complesse è probabilmente “Inception” (2010), che consta di un cast stellare comprendente attori e attrici del calibro di Leonardo DiCaprio, Ken Watanabe, Marion Cotillard e Michael Caine, solo per citarne alcuni.
Riassumere “Inception” qui sarebbe non solo riduttivo, ma addirittura impossibile; possiamo, però, concentrarci sulla scena di apertura del film, quella in cui il sogno collassa.
L’atmosfera giapponese che il montaggio restituisce è ispirata a un luogo realmente esistente: il castello Nijō a Kyoto. L’edificio – nella realtà parte del complesso fortificato di Nakagyō-ku innalzato tra il 1601/1603 e il 1626 – è stato parzialmente ricostruito per l’occasione, riprendendo di esso i sontuosi decori dorati e i soffitti dipinti.
Un lavoro impegnativo, ma che ha reso benissimo la bellezza delle sale originali del Castello. Andate a verificare voi stessi!

 

ISOLA DI HASHIMA (NAGASAKI) 
Skyfall” (2012), ventitreesimo film di spionaggio della serie dedicata a James Bond, lo ricordano un po’ tutti per la canzone di Adele che ne ha fatto da perfetta colonna sonora (e che è stata anche eletta Miglior Canzone alla cerimonia degli Oscar del 2013), oltre che, naturalmente, per l’ottima interpretazione di Daniel Craig, che ha prestato il suo volto all’agente segreto più conosciuto al mondo.
Tra i luoghi che appaiono nel film, ce n’è uno molto particolare, in cui Bond viene fatto prigioniero insieme al membro dello SPECTRE Sévérine: è l’isola del cyber-terrorista Raoul Silva.
Cupa, spaventosa, scricchiolante, quest’ultima deve la sua caratterizzazione all’isola di Hashima, una miniera di carbone abbandonata dal 1974 al largo delle coste di Nagasaki.
Il sito è visitabile, ma solo previa autorizzazione per ragioni di sicurezza e solo insieme a dei gruppi organizzati e accompagnati da guide locali.
L’isola di Hashima potrebbe essere una buona tappa da prendere in considerazione per arricchire un itinerario da quelle parti. Segnatela sul vostro diario di viaggio!

 

SAYAMA HILLS 
Diciamoci la verità: tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sperato di fare il nostro ingresso nel micro-universo de “Il mio vicino Totoro” e magari pure di incontrare quella creatura gentile che abbiamo apprezzato sin dal primo istante in cui ha fatto la sua comparsa sugli schermi di casa nostra.
È un desiderio, questo, che accomuna grandi e piccini, e che il Giappone, a modo suo, rende realtà, concedendo a tutti – turisti e non – di visitare i posti che hanno ispirato il genio di Hayao Miyazaki nella creazione del suo capolavoro d’animazione.
I paesaggi in questione si trovano a poca distanza da Tokyo, nella zona conosciuta come “Sayama Hills” (raggiungibile attraverso la Linea Seibu Sayama), dove è possibile passeggiare in quella stessa foresta in cui la piccola Mei scopre Totoro.
Sparsi qui e là tra gli alberi, in questo mondo incantato, ci sono persino alcuni cartelli che rendono omaggio agli adorabili personaggi dell’anime, e sul sentiero si erge anche un’antica abitazione che ospita una gigantesca statua di Totoro. Non avete già voglia di partire?

 

HIBIYA GODZILLA SQUARE (TOKYO)
Questa rassegna cinematografica tutta ambientata in Giappone non poteva che concludersi con uno dei film più importanti per la cultura nerd giapponese, e cioè “Godzilla”.
Il suo protagonista, un misterioso mostro che personifica la violenza e l’odio dell’umanità, ha fatto la sua prima comparsa in una pellicola del 1954 diretta da Ishirō Honda, per poi tornare più volte nelle sale cinematografiche grazie ai numerosi remake e sequel che sono stati fatti dell’originale.
Godzilla ha i suoi fan sia in Giappone che all’estero, e ognuno di loro sogna di vederne la statua a Hibiya Godzilla Square, inaugurata da qualche anno nel centro di Tokyo.
Alta circa tre metri, la scultura riprende le forme di “Shin Godzilla” (2016) e aspetta, con fare minaccioso, che anche voi andiate a scattare un paio di foto ai suoi piedi. Correte a raggiungerla!