Il team OnivĂ nel mondo – Zena a Lisbona 🇵🇹
Per Zena, Lisbona è stata a lungo una meta così desiderata e studiata da avere l’impressione di conoscerla prima ancora di visitarla davvero .
Continuano le storie del Team di OnivĂ accanto a quelle dei nostri Viaggiatori. Oggi andiamo a Lisbona con Zena.
In una calda mattina di luglio 2015 sono partita per la prima volta da sola. La meta era per me sconosciuta, nonostante avessi imparato la guida turistica a memoria: Lisbona. Sono partita con tanta amarezza dentro di me, piena d’illusioni, con un nodo allo stomaco: l’ennesima delusione d’amore mi aveva devastata. Avevo bisogno di scappare, di lasciarmi il passato alle spalle.Â
Ultimo selfie prima di salire sull’aereo e poi via verso una nuova destinazione. Non sapevo assolutamente cosa aspettarmi: avrei passato un mese senza la mia famiglia né i miei amici in una terra dalla lingua straniera, lavorando in un ostello in mezzo a perfetti sconosciuti. L’esperienza in questa città si è rivelata essere la più emozionante e formativa mai vissuta in vita mia.
Lisbona è la cittĂ che non ti aspetti, in cui ho respirato l’aria di casa – l’aria mediterranea – ma con una nota frizzante. Quando si arriva nel cuore della cittĂ (non parlo ovviamente dell’area costiera, dove c’è un’evidente presenza della modernitĂ ), si viene catapultati nella cartolina anni 90 del Sud Italia: le automobili non sono di ultima generazione, il sole è piĂą forte che mai, trovi anziani sulle panchine con le “classiche” magliette a righe che chiacchierano cercando un po’ di fresco e, a rendere il quadro completo, si notano i colori vivaci e brillanti che dipingono ogni cosa.
Lisbona è la città che non ti aspetti, grazie alle sue mille personalità : di giorno è una signora un po’ robusta che ti sveglia con i suoi pasteis de Nata appena sfornati e ti porta sui suoi tram gialli per le stradine strette in pendenza, ti fa riposare in cima ai miradouros (punti panoramici) e ti incanta con i suoi famosissimi azulejos ancora presenti sulle pareti di diverse abitazioni. Di pomeriggio è una surfista pronta per andare a cavalcare tutte le onde che l’oceano le regalerà , per poi riposarsi sulla sabbia dorata mentre vi godete insieme l’ultimo raggio di sole che cala sul mare. Di sera invece è una ragazzina ribelle pronta a far festa sotto ogni finestra del Bairro Alto, dopo aver mangiato un bel piatto di bacalhau, aver bevuto una cerveja fresca e un goccio di ginjinha (liquore all’amarena).
Lisbona è la città che non ti aspetti, in cui ogni passante ti sorride e ti saluta. In cui anche la commessa del supermercato, il fruttivendolo sotto casa o il fornaio cerca di comunicare con te in inglese o in una lingua a te conosciuta. Mi ricordo ancora dei mille gesti che mi faceva la donna addetta alle pulizie dell’ostello per farmi capire di cosa avesse bisogno, oltre alle poche ma fondamentali parole che ci scambiavamo: bom dia, chaves, limpo, primeiro plano, por favor, obrigada.
Lisbona è la città che non ti aspetti e non ti aspetteresti, che mi ha lasciata senza fiato fino all’ultimo giorno, fino all’ultimo sguardo. Muito obrigada, Lisbona.