Consigli di Viaggio – Il Sulcis, Sardegna 🇮🇹

La Sardegna è uno scrigno che al suo interno nasconde mille tesori. Oggi lasciamo da parte le più note coste a nord-est e ci dirigiamo sul lato opposto dell’isola, nel Sulcis .

Arrivati in questa antichissima zona di origini fenicio-puniche, facciamo tappa a Carbonia. D’obbligo una visita al Museo del Carbone e al centro storico della città, per conoscere da vicino l’architettura razionalista. Fermatevi in un panificio qualunque e chiedete pani cun tamatiga (pane con pomodoro).

Prossima tappa è la spiaggia di Porto Pino: 5 chilometri di sabbia finissima davanti a un mare dalle infinite tonalità di azzurro caratterizzate sullo sfondo da pineta di pino d’Aleppo e dune di sabbia. Godetevi un aperitivo sulla spiaggia in uno dei tanti stabilimenti di legno davanti al tramonto.

Inizia un nuovo giorno e di prima mattina ci godiamo l’itinerario che ci condurrà alla prima tappa della giornata: la Costa Verde. Qui il mare si tinge di tutte le tonalità di verde che la mente umana può immaginare e la costa si fa selvaggia. Accompagnati dall’intenso odore di lentischio percorriamo la panoramica a picco sul mare che ci porta fino a Porto Flavia, ex sito minerario scavato interamente nella roccia con una vista mozzafiato sul Pan di Zucchero, che con i suoi 133 metri è il faraglione più alto del Mediterraneo. Finita la visita proseguiamo sulla strada che si immerge nel nulla e percorriamo un tratto di entroterra in direzione Cala Domestica, piccola spiaggia di straordinaria bellezza che si apre all’improvviso davanti agli occhi: passando attraverso una galleria scavata a mano dai minatori arriviamo alla Caletta, minuscola spiaggia utilizzata per far attraccare le imbarcazioni nascondendole dai pirati. E qui siamo davanti a uno scenario paradisiaco.

Per respirare a pieni polmoni e vedere la bellezza selvaggia della Costa Verde saliamo lungo il sentiero tracciato dalle capre per arrivare fino ad una delle tante torri di avvistamento di epoca aragonese: qui la vista si apre davanti al mare e alla danza della costa, frastagliata e libera. 


Prossima tappa del nostro viaggio è l’isola di Sant’Antioco, collegata tramite un lembo di terra sul mare. Lungo la strada facciamo una sosta per ammirare i tanti fenicotteri che abitano la laguna. Il borgo merita sicuramente una passeggiata: da visitare la basilica di S. Antioco Martire e le sue catacombe e il Museo del Bisso, materiale prezioso ottenuto da un mollusco che abita le profondità del mare con il quale si realizzavano tessuti pregiati destinati agli ecclesiastici. Qui la padrona di casa, l’unica maestra del Bisso vivente, sarà felice di raccontarvi il suo mondo. Merita senz’altro una visita il villaggio ipogeocon una serie di tombe punichtrasformate poi in abitazioni – conosciute con il nome di “Is gruttas” (le grotte) – dove vivevano numerose famiglie povere sino agli inizi degli anni ’70.

 

Non si può visitare S. Antioco senza concedersi un bagno in una delle tante spiagge che la caratterizzano: Torre Canai, spiaggia di ciottoli raggiungibile percorrendo un sentiero profumato di lentischio ed elicriso. Questa spiaggia, un pò appartata è l’ideale per concedersi un pò di relax.

Risaliamo in auto e continuiamo il giro dell’isola per arrivare al faro di Mangiabarche, tappa obbligata per fare un pò di foto. Arriviamo a Calasetta, cittadina sul mare caratterizzata da basse casette bianche. Qui una visita alla Fondazione MACC, il museo d’arte contemporanea, incuriosisce per la ricchezza della collezione. Ed una volta terminata la visita a pochi metri scendiamo le scale che ci portano fino alla spiaggia Sottotorre, dalla sabbia bianchissima e acqua cristallina.

Continua l’esplorazione del Sud Ovest della Sardegna, immancabile è far tappa all’isola di San Pietro, sulla quale sorge il borgo di Carloforte, antica colonia di pescatori di origine ligure, precedentemente emigrati in Tunisia. L’isola è un curioso mix di culture, tradizioni e sapori.

Raggiungiamo l’Isola dal porto di Portovesme e dopo circa trenta minuti approdiamo. Prima tappa nella parte meridionale dell’Isola per ammirare il monumento naturale “Le Colonne”, due pilastri di pietra vulcanica che emergono dal mare, simbolo della natura selvaggia di questo angolo di Sardegna. Fare un giro nel borgo di Carloforte consente di conoscere le peculiarità della cultura locale: qui si parla il dialetto ligure e persino la toponomastica è bilingue, si mangia il cashcà, una variante di cous cous, e la farinata. Gli amanti del pesce potranno gustare il pregiato tonno rosso, pescato proprio nella costa dell’Isola secondo l’antica tradizione della tonnara

Abbandoniamo il borgo per visitare una delle tante spiagge dell’isola, Guidi, per poi fare tappa verso il punto più ad ovest di tutta Italia: lo splendido faro di Capo Sandalo. Ci godiamo qui un aperitivo al tramonto, con una vista che colpisce gli occhi ed il cuore.

Il sulcitano e tutta la regione del Sulcis-Iglesiente-Guspinese è una meta imperdibile per amanti del trekking, pellegrini eescursionistiil Cammino minerario di Santa Barbara, con i suoi 500 km in 30 tappe, è il percorso ideale per lunghe passeggiate tra mare, montagne e miniere, in una zona della Sardegna più autentica e ancora poco esplorata.